Erich MENDELSOHN, Einsteinturm, Potsdam, 1919-1922




È il capolavoro dell'architettura espressionista tedesca, e una delle opere più rivoluzionarie dell'architettura moderna. Si tratta dell’unico caso in cui Mendelsohn ha potuto realizzare integralmente le sue visioni artistiche. La costruzione fu commissionata dall’astrofisico Freundlich, amico dell’architetto, con l’intenzione di fornire ad Einstein un osservatorio astronomico col quale approfondire lo studio della teoria della relatività. Concepita fin dal 1917/18, la torre entrò in funzione a partire dal 1924. Il laboratorio vero e proprio si trova nei sotterranei, ed è collegato con l’osservatorio verticale a calotta girevole contenente un potente telescopio; l'immagine degli astri, captata col cannocchiale nella cupola, viene deviata e proiettata nel laboratorio tramite un elaborato sistema di rilevazione. A piano terra c’è la stanza da lavoro e un ambiente per il pernottamento. Il particolare trattamento plastico della forma permette all’edificio di esprimere e comunicare all’esterno le proprie funzioni. Lo stile architettonico della costruzione si caratterizza per la prevalenza della linea curva e per l’abolizione dell’angolo retto. L’edificio è concepito come una massa plastica modellata nella cera, la cui composizione è data dalla fusione tra il corpo curveggiante orizzontale e quello verticale della torre, che conclude la spinta aerodinamica verso la cupola. Le linee fluide definiscono anche la cupola, le finestre, la torre e l’ingresso. I profili ondulati e la forma plastica possono ricordare sia un animale dal lungo collo adagiato sul terreno, sia la sagoma di un sommergibile (con un richiamo anche alla effettiva funzione di periscopio svolta dalla torre). Le forme dinamiche e antigeometriche rendono le pareti sfuggenti, e invitano l’osservatore ad effettuare un giro lungo il suo perimetro per comprenderne la forma, quasi una materializzazione architettonica di quella quarta dimensione (il tempo necessario per effettuare questo percorso e quindi memorizzare la sequenza di vedute) già sperimentata in ambito pittorico. La massa plastica del corpo verticale è alleggerita da due serie finestre poste su quattro livelli. Anche nel basamento sono presenti aperture arrotondate e di ampiezza diversa. Queste aperture, scavate nella massa muraria, determinano forti contrasti chiaroscurali, avvicinando quest’opera architettonica ai contemporanei dipinti degli espressionisti tedeschi. Le pareti inclinate e arrotondate danno quasi l’idea che l’edificio, soprattutto nella parte anteriore, cresca organicamente verso lo spazio esterno; qui sono presenti due ali che "invitano" il visitatore ad avvicinarsi alla rampa d’ingresso e ad entrare nel laboratorio. Dal punto di vista architettonico, la sua plasticità e le sue compatte forme organiche avvicinano questa costruzione ai contemporanei interventi degli architetti della Scuola di Amsterdam, che più volte invitarono Mendelsohn a visitare i loro interventi. L’edificio, sebbene formalmente così innovativo, è però in gran parte ancora costruito in modo tradizionale, cioè in mattoni con rivestimento ad intonaco, in quanto problemi tecnici dovuti alla mancanza di esperienza con il nuovo materiale, impedirono che le superfici curve esterne venissero realizzata in calcestruzzo; solo il basamento e la base su cui poggia la calotta sono in cemento armato. Ciò ha però reso necessari negli anni, alcuni interventi di risanamento delle crepe. L’intonacatura omogenea delle superfici dà però l’impressione di un’unica colata di cemento bianco, da cui contrasta la calotta argentata della torre d'osservazione. Questa torre-osservatorio procurò a Mendelsohn un'immediata celebrità; ma dopo questa realizzazione si avvicinerà gradualmente al linguaggio razionalista, senza però abbandonare la linea curva. Gravemente danneggiata dai bombardamenti della II Guerra mondiale, la costruzione verrà ricostruita nel 1978. Nel 1999, in occasione del 75mo anniversario della sua inaugurazione, ha subito un ulteriore intervento di risanamento. Sebbene monumento storico-artistico protetto, l’edificio è tuttora attivo come osservatorio solare dell'Istituto astrofisico di Potsdam, all’interno del Wissenschaftspark Albert Einstein. (testo e immagini di Pierluigi ARSUFFI, tutti i diritti riservati)