Erich MENDELSOHN, Doppelvilla, Berlin-Charlottenburg, 1921-1922



Villa composta da due unità abitative, di cui una di proprietà dello stesso Mendelsohn. L'articolata disposizione volumetrica del complesso è stata determinata in rapporto alla situazione stradale antistante. Nella planimetria generale, sebbene gradonata e complessa, è visibile la disposizione specularmente identica delle due unità interne, con l’asse di simmetria coincidente con la bisettrice dell'angolo del lotto su cui sorge. Dal punto di vista compositivo, l’edificio consiste in due volumi cubici principali che si incastrano perpendicolarmente tra loro, secondo modalità che sembrano rifarsi alla Robie House costruita da Wright a Chicago nel 1907-09. L’ingresso pedonale è posto sull’angolo tra Karolingerplatz e Frankenallee; su questo lato l’edificio presenta due rientranze simmetriche in modo tale che in questa zona angolare della proprietà si venga a creare un vuoto. Gli interni si sviluppano su ben quattro livelli; nel seminterrato erano previsti gli uffici e lo studio tecnico dell'architetto, al piano terra la zona giorno, al primo piano la zona notte, e infine la mansarda nel piano sottotetto. Le due unità, però, non sono divise tra loro specularmente, in quanto i vani tagliati dall’asse di simmetria appartengono alternativamente all'una e all'altra delle due proprietà. Dopo l'abbondante uso della linea ondulata, in particolare nella recente Einsteinturm (inizita nel nel 1919) e nell'ingresso della Rudolph-Mosse-Haus (del 1921), in questo caso Mendelsohn ha utilizzato forme geometriche che si avvicinano a quelle che, a partire dall'inizio degli anni Venti, venivano utilizzate in ambito razionalista, in particolare nei complessi residenziali a carattere sociale con edifici pluripiano in linea. Si tratta, infatti, di una delle più precoci abitazioni borghesi in stile geometrico realizzate in Berlino. La distribuzione spaziale interna, proprio come la composizione volumetrica, è basata sulla combinazione del quadrato, del cubo e dei loro sottomultipli. Utilizzando le recenti tecnologie edilizie e i nuovi materiali per le costruzioni, è stata creata una copertura completamente piatta, e quindi utilizzabile anche come terrazza-solarium. Per sfruttare in modo ottimale la luce naturale e il calore del sole, sul lato interno, rivolto a sud, è stato ricavato un ampio un giardino d’inverno vetrato disposto su due livelli. Se le forme utilizzate dall'architetto mostrano stretti legami con le contemporanee sperimentazioni del Razionalismo europeo, le superfici esterne sono rivestite con elementi e materiali tipici dell’architettura espressionista. Ciò lo si riscontra, in particolare, nell’abbondante uso di piastrelle in klinker bruno scuro che ricopre gran parte delle pareti e che conferisce un aspetto molto particolare per un villa privata. Osservando la costruzione, i pieni prevalgono sui vuoti, ma, per evitare il senso di pesantezza, il rivestimento dei piani superiori composto da strati orizzontali in klinker, è volutamente irregolare; in questo modo la superficie "ruvida" prodotta da questo rivestimento, stacca nettamente la parte superiore dalla zona basamentale, che invece si presenta liscia levigata e luminosa. Per muovere anche il loro punto di contatto, le due parti non sono esattamente poggiate l’una sull’altra, ma si uniscono tra loro incastrandosi ad angolo retto. Nella fascia intermedia sono presenti altre sezioni intonacate, entro cui sono disposti i nastri delle finestre che assumono un andamento a zig-zag. Al colore così scuro del klinker, non contrasta cromaticamente solo il bianco dell’intonaco della parte inferiore, ma anche quello dei serramenti in legno verniciati anch'essi di bianco. Al termine dei lavori di costruzione, Mendelsohn intendeva trasferirsi qui con la famiglia e, per questa ragione, disegnò anche gran parte dell’arredo interno. In realtà, però, l'architetto però non vi si trasferì mai, e la sua porzione verrà abitata dal compositore Heymann. Nel tempo la villa è stata trasformata in un edificio residenziale con più appartamenti di piccole dimensioni. Per il suo grande significato storico nell’ambito dell’edilizia privata degli anni Venti, l’edificio è stato posto sotto la protezione dei beni artistici. (testo e immagini di Pierluigi ARSUFFI, tutti i diritti riservati)