Bruno TAUT, Siedlung Onkel-Toms-Hütte, Berlin-Zehlendorf, 1926-1931




È uno dei più importanti interventi edilizi della Repubblica di Weimar a Berlino. Il suo curioso nome ("Capanna dello zio Tom") deriva da quello di un’osteria che si trovava su quest’area in un boschetto fitto di alberi. Nel 1926 la GEHAG acquistò la vasta area boschiva tra la linea in costruzione della U-Bahn e il Fischtalgrund, con l’obiettivo di creare un complesso di case popolari vasto ma gradevole dal punto di vista paesaggistico. Nel piano architettonico e urbanistico, elaborato da Taut con Häring e Salvisberg, gli alberi preesistenti sono stati salvaguardati e integrati nell’architettura. Invece dei rigorosi schemi del Razionalismo più ortodosso, l’architetto riprese ancora alcuni aspetti della città-giardino. Egli eseguì la parte settentrionale, Salvisberg quella meridionale e Häring i lotti orientali. L’insediamento si componeva di 1915 alloggi inseriti in 809 case a schiera e in gruppi di edifici pluripiano in linea. La prima parte realizzata è quella a sud della linea della U-Bahn. È formata da case a schiera che si aprono verso la natura grazie alla loro particolare composizione volumetrica. Sulla Wilkistraße l'architetto ha disegnato tre lunghi fabbricati gialli a U i cui angoli, dove due stradine residenziali interne sboccano sulla via principale, sono composti da arretramenti volumetrici che creano vivaci ampliamenti stradali. La sezione centrale è invece compatta, mossa solo dalle aperture verticali della scala e delle finestre. I prospetti interni, rivolti verso la linea della metropolitana profondamente infossata nella conca, hanno un fronte plastico la cui tridimensionalità è accentuata da balconi bianchi che sporgono in avanti e pareti arretrate blu. In questa fase Taut realizzò anche le costruzioni a più piani lungo la Waldhüterpfad e la Riemeisterstraße; lungo le strade residenziali interne, che portano alla Am Fischtal Straße, pose file di case unifamiliari (progettate da Häring). Tutti i modelli di edifici qui utilizzati sono a due piani e hanno il tetto piatto; malgrado ciò, Taut riuscì ad ottenere una notevole differenziazione grazie al gioco di rientranze e sporgenze. Nel 1931/32 Salvisberg inserì la nuova stazione della U-Bahn all’interno di un centro commerciale, a sua volta incorniciato da due lunghi corpi edilizi. Nel frattempo, un nuovo ampio lotto fu aggiunto a nord della Argentinische Allee. Sul lato sud del viale, Taut realizzò la spina centrale del quartiere, un edificio a tre piani lungo ben 450 mt. Per il suo andamento leggermente incurvato, parallelo alla metropolitana e al viale su cui si affaccia, e per il fatto che davanti alla U-Bahnhof termina con un piccolo corpo angolare che piega su Riemeisterstraße, venne chiamato "Peitschenknall" (colpo di frusta). Sebbene formato da 34 unità edilizie uguali, l'architetto riuscì ad evitare la monotonia compositiva. Ogni sezione è infatti caratterizzata da un proprio colore e da una larga parete centrale, lievemente sporgente con angoli arrotondati, la cui superficie si curva dolcemente. Ottenne così un audace prospetto che lo sguardo coglie solo per singole parti, in una visione frazionata dagli alberi antistanti e che, nonostante la sua lunghezza, invita a seguire il suo intero sviluppo per scoprire fin dove arriva. Sull’altro lato del viale, ma perpendicolarmente alla strada, sono presenti 13 corti edifici in linea a tre piani, paralleli tra loro e immersi nel verde. Taut li riunì a coppie e pose gli ingressi l'uno di fronte all'altro lungo un vialetto comune. Il lotto più settentrionale ha una forma romboidale definita da Hochsitzweg, Holzungsweg e Riemeisterstraße ed è occupato da circa 400 case unifamiliari a schiera. Qui è stato adottato un ordine urbanistico composto da cinque stradine parallele in direzione N-S. Le colorazioni sono studiate in rapporto all’orientamento: il lato ovest ha toni rosso-bruni caldi (con allusione al tramonto), quello est grigio-verdi (con allusione al mattino); quelli che si affacciano sulle vie in direzione E-O sono in ocra chiaro (con allusione alla luce del sole). La parte settentrionale del quartiere termina col grande lotto triangolare definito da Argentinische Allee, Riemeisterstraße e Onkel-Toms-Straße; qui la disposizione di lunghi edifici pluripiano lungo il perimetro ha permesso di formare al suo interno spazi alberati con percorsi pedonali e campi da gioco. Negli anni Trenta, con ulteriori ampliamenti, il quartiere raggiunse complessivamente circa 2.200 appartamenti che, a causa dell'affitto elevato, furono accessibili solo alla classe media. Nel 1980 sono stati ripristinati i colori originali. (testo e immagini di Pierluigi ARSUFFI, tutti i diritti riservati)