Bruno TAUT, Wohnanlage Paul-Heyse-Straße, Berlin-Prenzlauer Berg, 1926-1927




Complesso residenziale composto da bracci perpendicolari a quattro e cinque piani, la cui articolazione compositiva è opposta a quella delle Mietskasernen pluripiano del tempo. Taut ricevette l’incarico di completare l’isolato quadrato definito da Paul-Heyse-Straße/Ernst-Fürstenberg-Straße/Heinz-Bartsch-Straße/Danziger Straße, edificato fino a quel momento solo su Danziger Straße. Per evitare di ricreare il blocco chiuso tipico dei casermoni operai, l’architetto ha adottato una planimetria ad H. Le due ali parallele che si sviluppano su Paul-Heyse-Straße e Heinz-Bartsch-Straße si raccordano con gli edifici preesistenti su Danziger Straße, tra cui l’evangelica Adventkirche (del 1910-1911) in stile neogotico; il corpo parallelo alla Ernst-Fürstenberg-Straße è invece arretrato dal filo stradale. In questo modo si vengono a creare due corti, una chiusa e appartata, l’altra aperta. Queste corti sono state concepite per portare la natura in città, permettendo inoltre la circolazione dell’aria e rendendo più luminosi gli alloggi. Quella interna è infatti attrezzata con alberi e spazi verdi per gli abitanti del complesso, quella aperta è invece concepita come spazioso cortile-piazza che apre il complesso alla città, in modo da stimolare il sorgere di rapporti sociali. Le tre facciate sulla corte aperta non sono uniformi, in quanto su ogni lato balconi, logge e finestre sono disposti in modo differenziato in funzione del soleggiamento. Nelle due lunghe facciate esterne, alcune sezioni sono piatte (quelle non orientate verso il sole), altre sono plastiche e chiaroscurate dal marcato alternarsi di balconi e rientranze (quelle rivolte verso il sole). I parapetti dei balconi e gran parte delle pareti delle teste dei due corpi paralleli, sono ricoperti da klinker scuro che contrasta col bianco dell’intonaco. Nella testa all’angolo Paul-Heyse-Straße/Ernst-Fürstenberg-Straße è stato ricavato un negozio per le necessità di quartiere. Particolarmente significativi sono i due settori d’ingresso su Bartsch-Heinz-Straße e su Paul-Heyse-Straße, posizionati all’altezza del corpo trasversale. I due vani scala si sviluppano per tutta l’altezza del corpo di fabbrica con una struttura rigorosamente simmetrica. Sono collocati in posizione arretrata rispetto al filo della facciata e, lateralmente, sono accompagnati da balconi arrotondati, pareti arretrate e di sbieco, che nel loro insieme sembrano voler invitare ad entrare. La verticale delle finestre del vano scala è colorata in un rosso-bruno. Mentre le facciate lungo la via e le superfici esterne dei balconi sono bianche, i muri interni dei balconi sono di un blu intenso che si estende al vano scala e sale fino al cornicione e da qui si allarga su tutta la parte alta della facciata. Il cornicione aggettante del tetto crea una forte zona d’ombra che definisce in modo netto la geometria della facciata, accentuata anche dai forti contrasti cromatici. Il tono e la disposizione dei colori sono studiati secondo precise relazioni precettive. Il giallo del telaio delle finestre è un'allusione alla luce, pressoché assente nelle Mietskasernen operaie. All’interno sono presenti 122 unità abitative da 1 a 3 vani, tutte con balcone. Taut ha evitato cellule abitative rigidamente legate ai criteri funzionalisti dell’existenzminimum, sperimentati da altri architetti berlinesi in quegli stessi anni. La cucina, per esempio, non è concepita come semplice vano-cottura, ma è abbastanza grande da essere utilizzata anche come spazio d’incontro tra i membri della famiglia. Venutosi a trovare, al termine della II Guerra mondiale, in Berlino est, il complesso, dopo un lungo periodo di incuria, è stato restaurato e rinnovato con contributi pubblici nel 1999/2000 dalla proprietà GSW (Gemeinnützige Siedlungs- und Wohnungsbaugesellschaft Berlin mbH). L’intervento di ammodernamento e ricostruzione è avvenuto a seguito di un dettagliato lavoro di rilievo architettonico. Sono stati ripristinati i colori naturali (nel frattempo le pareti erano state intonacate in grigio scuro), in particolare il bianco, il blu, il rosso-bruno. Il complesso è ora un monumento posto sotto tutela. (testo e immagini di Pierluigi ARSUFFI, tutti i diritti riservati)