Bruno TAUT, Wohnanlage Buschallee, Berlin-Weißensee, 1928-1930





È un impressionante insediamento residenziale formato da fabbricati che si sviluppano per circa un chilometro lungo i lati di Buschallee a partire dall’incrocio con la Berliner Allee fino al punto in cui il lungo viale sfociava all’esterno della città (oggi coincide con l’inizio della Sauermondstraße). Fu concepito per far fronte al grande fabbisogno di abitazioni economiche nell’area di Berlin-Weißensee, in quel periodo in rapida espansione. Le rigorose forme cubiche e geometriche dei corpi edilizi confermano il definitivo abbandono, da parte di Taut, degli ideali romantici delle città-giardino a favore di una concezione più "urbana" degli edifici a carattere sociale. La disposizione dei lunghi blocchi in linea, le forme architettoniche utilizzate e l’organizzazione delle cellule abitative rispondono ai più moderni requisiti funzionali e linguistici elaborati dal Movimento moderno. In questi lunghi edifici in linea, che accompagnano l’andamento dell’asse stradale, l’architetto ha portato avanti la sua ricerca architettonica caratterizzata da edifici di tre o quattro piani con sottotetto e tetto piano. Solo gli edifici disposti dopo il largo incrocio del viale con la Hansastraße, hanno una planimetria leggermente curvilinea, in modo da accompagnare l’andamento stradale in quel punto. Anche in questo intervento Taut ha utilizzato il colore per differenziare le facciate tra loro e addirittura le diverse parti della facciata stessa. Come già nei suoi recenti interventi nel quartiere operaio di Prenzlauer Berg, ha disposto i balconi secondo precisi calcoli inerenti l’irraggiamento solare. Le logge continue e i balconi sporgenti sono presenti nei lunghi prospetti rivolti a sud, mentre le facciate verso nord sono piatte e hanno piccole aperture. Le ampie logge furono concepite come un prolungamento dello spazio interno, da sfruttare nei mesi estivi. Gli edifici sul lato sud del viale hanno i prospetti sul giardino con balconi sporgenti dal piano di fondo, mentre in quelli sul lato nord è stato adottato il sistema della loggia continua rientrante, per cui la facciata risulta strutturata orizzontalmente. Nei punti di incrocio di Buschallee con Gartenstraße e con Hansatraße, gli edifici sono stati "rafforzati" o da un quarto piano abitabile, o da balconi sporgenti, o da una colorazione più forte. I fabbricati sul lato nord del viale sono strutturati orizzontalmente in fasce bruno-rossastre (piano rientrante) e fasce giallo-ocra (piano sporgente). In origine questa strutturazione chiaroscurale e questi contrasti cromatici venivano ulteriormente accentuati nelle giornate luminose. A causa del fitto traffico di automobili e tram, le lunghe logge sono state trasformate in verande vetrate chiuse, alterando in questo modo la concezione plastica originaria di Taut. Le facciate sul lato meridionale del viale risultano invece più "fredde"; solo nella parte alta il bianco ghiaccio viene differenziato con l'uso di strati di mattoni che sottolineano la geometria della facciata e del tetto piano. Particolare attenzione viene rivolta ai serramenti. Con finestre in cui ogni elemento (serramento, telaio, stipite) ha un proprio colore, viene vivacizzata l’uniformità cromatica dei lunghi prospetti. Nell’edificio completamente bianco sull’angolo Buschallee/Gartenstraße, risaltano i serramenti delle finestre verniciati in nero o in rosso e giallo. In queste sperimentazioni residenziali, l’architetto ha impiegato in prevalenza ancora i materiali tradizionali. Le strutture portanti sono in mattoni, intonacate con miscele a base minerale che permettono una migliore traspirazione del corpo murario e quindi di rispondere ai requisiti di migliore igienicità anche nell’edilizia sociale. L’uso del cemento armato è stato limitato alle sole strutture dei solai, mentre l’acciaio alla realizzazione delle travi da inserire nei punti staticamente più delicati della costruzione (balconi, parti aggettanti, aperture). Da alcuni anni è un complesso edilizio tutelato in quanto patrimonio storico della città di Berlino. Con i lunghi lavori di ristrutturazione, eseguiti negli anni 1993-1998, sono stati recuperati anche i colori originali delle facciate sia sul viale che nei prospetti sui giardini. (testo e immagini di Pierluigi ARSUFFI, tutti i diritti riservati)