Bruno TAUT, Friedrich-Ebert-Siedlung, Block III, Berlin-Wedding, 1930-1931






È un grande insediamento residenziale a carattere pubblico, contenente inizialmente circa 1400 alloggi. Posto tra la Müllerstraße e il Volkspark Rehberge, venne dedicato a Friedrich Ebert, il primo presidente della Repubblica di Weimar, esponente della SPD morto nel 1925. Occupa una vasta area rettangolare a nord della Petersallee e a sud della Swakopmunder Straße, tra la Müllerstraße e la Windhuker Straße (che la divide dal Volkspark Rehberge). È attraversata diagonalmente dalla Afrikanische Straße, mentre i lotti interni sono definiti dalla Usambarastraße, dalla Mohasistraße, dalla Togostraße e dalla Damarastraße. Il piano urbanistico generale fu affidato allo studio di architetti Mebes&Emmerich, specializzato nella progettazione di ampi insediamenti residenziali. In soli tre anni fu creata la più vasta Siedlung in Wedding, e il primo intervento in Berlino in cui venne sperimentata in modo così rigoroso la tipologia degli edifici in linea paralleli tra loro e perpendicolari alle strade. Gli edifici sono lunghe stecche orientate in direzione nordest/sudovest. Questa disposizione ha permesso di ottenere ampi spazi verdi pubblici con percorsi pedonali interni e di mettere in pratica il principio funzionalista "della città che si apre alla luce, all’aria e al sole". Negli edifici è stata eliminata la differenza tra la facciata principale che dà sulla strada e quella posteriore. Sulla Müllerstraße è presente un corpo di fabbrica a un piano contenente una sequenza di negozi al dettaglio, la cui funzione architettonica è quella di "proteggere" l’insediamento dall'asse stradale esterno molto trafficato. Questo corpo, che unisce tra loro le teste delle unità edilizie che si affacciano sulla via, è interrotto in alcuni punti da passaggi pedonali che portano ai lotti interni. Il Block I e il Block II, tra Müllerstraße e Togostraße, divisi tra loro dalla Afrikanische Straße, sono stati realizzati nel 1929-1930 da Mebes&Emmerich. Sfruttando la differenza di terreno a est della Afrikanische Straße, hanno creato edifici che iniziano dalla Müllerstraße su 5 piani per poi proseguire su 4 piani. Nelle varie unità vennero sperimentate le moderne tipologie edilizie caratterizzate da forme geometriche, tetti piani, facciate levigate, finestre orizzontali e assenza di decorazioni. Le lunghe stecche sono strutturate verticalmente dai vani scala, dai balconi o dalle logge vetrate, e orizzontalmente dalle finestre, dal profilo del tetto e dal basamento. Tutte terminano in blocchi minori di testa che, oltre a sporgere di mezzo piano rispetto al corpo maggiore, sono perpendicolari determinando una planimetria a L; questa disposizione ha permesso di creare corti-verde aperte tra le varie unità edilizie. In origine l'insediamento era vivacizzato da una elaborata combinazione di colori, che però oggi può essere rintracciata solo in pochi edifici. I corpi di testa avevano una tinta marrone, gli edifici in linea erano grigio chiaro su basamento verde; le finestre delle logge riprendevano il verde. Il rigore degli edifici in linea viene ripreso anche dai corpi di testa sfalsati, il cui intonaco marrone scuro li stacca dalle facciate luminose dei corpi più lunghi. Il previsto complesso scolastico di quartiere non venne realizzato. Negli anni 1936-38 la limitrofa Nachtigalplatz (di 120x160 mt) venne circondata da lunghi edifici angolari a 4 piani con i tetti "tedeschi" a due falde con le tegole, creati appositamente per nascondere la Friedrich-Ebert-Siedlung. La vista su Togostraße viene infatti ancora oggi impedita dal lungo corpo di fabbrica che scavalca la strada con una struttura a ponte. Durante i bombardamenti del 1944 furono distrutti o gravemente danneggiati molti edifici dei lotti di Mebes&Emmerich. Nel corso della ricostruzione(del 1951-1952) venne aggiunto il lotto su Ghanastraße, anch’esso composto da edifici in linea. Venne inoltre effettuata una parziale sopraelevazione degli edifici sulla Afrikanische Straße. Dal 1995 la Siedlung è stata definita patrimonio culturale e quindi posta sotto tutela in quanto esempio delle nuove forme abitative degli anni Venti/Trenta.

BLOCK III
Nel 1930-1931 Taut realizzò il Block III, l'isolato tra la Togostraße e la Windhuker Straße, con edifici in linea a 4 piani sulla Togostraße e a 3 sulla Windhuker Straße, cioè verso il Volkspark Rehberge. Essi sono molto simili a quelli di Mebes&Emmerich, cioè con tetti piani e facciate disadorne; la differenza consiste nella presenza dei balconi rientranti o appena sporgenti, con parapetti rossi, gialli e grigi, mentre negli altri lotti sono presenti logge vetrate sporgenti. La disposizione parallela delle varie unità edilizie ha consentito di ottenere lo stesso affaccio sul verde e le stesse condizioni di luce e di areazione in tutti gli alloggi. Le facciate lisce intonacate sono strutturate verticalmente da logge equidistanti contenenti ognuna due balconi appena sporgenti dal piano della facciata. Per movimentare la composizione, gli edifici sono sfalsati tra loro e leggermente disallineati. Sul lato verso la strada sono dotati di pronunciati corpi di testa, la cui funzione è quella di strutturare e articolare gli edifici in modo da evitare una eccessiva monotonia. Rispetto al Block I e al Block II, in questo isolato, Taut ha disposto le stecche ad una distanza maggiore tra loro per ottenere una maggiore superficie di verde tra le singole unità. Su Swakopmunder Straße il Block III è chiuso da un lungo edificio in linea ricurvo, che in origine si caratterizzava per un colore vivace, oggi scomparso sotto un uniforme intonaco grigio. Questa unità scavalca con una struttura a ponte la Damarastraße, trasformandosi in una specie di porta di accesso al lotto. Come nel resto dell’insediamento, anche qui gli alloggi sono piccoli ma organizzati razionalmente e attrezzati con impianti tecnici moderni. Sono in gran parte presenti bilocali con una camera da letto, cucina, bagno e balcone, strutturati in planimetrie studiate secondo i criteri funzionalisti. Gli alloggi erano inizialmente destinati a persone a basso reddito, ma gli affitti, nonostante il finanziamento pubblico, superavano le possibilità finanziarie di molte famiglie operaie. Già nel 1932 i residenti scioperarono per ottenere affitti più bassi. Quando i Nazionalsocialisti salirono al potere, cambiarono il nome dell'intero insediamento in Siedlung Eintracht. Durante i bombardamenti del 1944 furono parzialmente danneggiati anche alcuni edifici di questo lotto. La ricostruzione iniziò a partire dal 1949, e, contemporaneamente, venne ripristinato anche il nome originario della Siedlung. Le unità edilizie vennero intonacate in modo unitario con una colorazione marrone chiaro, perdendo quindi le caratteristiche cromatiche originarie. Per migliorare le prestazioni delle singole unità abitative, vennero successivamente installati nuovi impianti tecnici e materiali per insonorizzare le pareti. (testo e immagini di Pierluigi ARSUFFI, tutti i diritti riservati)