Hans SCHAROUN, Siedlung Charlottenburg-Nord, Berlin-Charlottenburg, 1956-1961






Nel 1954 Scharoun ottenne l’incarico direttamente dal Senato di Berlino di progettare la Siedlung Charlottenburg-Nord, finanziata con fondi pubblici per l’edilizia sociale. L'intervento fu concepito come ampliamento verso est della Siedlung Siemensstadt del 1929-1934; esso occupa una vasta area che si estende a sud del Volksparks Jungfernheid tra Goebelstraße/Toeplerstraße, la Heinickeweg e Heckerdamm a nord, Siemensdamm a sud, i binari della S-Bahn a ovest e il Kurt-Schumacher-Damm a est. Il piano si è basato su una indagine socio-statistica condotta dal Dipartimento di Urbanistica della TU di Berlino. Partendo dai dati provenienti dai quartieri già esistenti in Berlino, furono raccolte le esigenze abitative dei diversi gruppi di popolazione, dai singoli fino alle famiglie numerose. Il piano urbanistico generale dell’area venne approvato nel 1954, ma utilizzando la rete stradale, gli impianti elettrici e i sistemi fognari realizzati negli anni Trenta; ciò lasciò pochi margini alla pianificazione urbanistica di Scharoun. Il nuovo quartiere venne realizzato a partire dal 1956 in collaborazione con Weber e Hoffmann (che progettò il lotto rettangolare delimitato da Heckerdamm-Halemweg-Toeplerstraße-Heinekeweg). L’insediamento rappresenta il modello della pianificazione urbanistica proposta negli anni Cinquanta, caratterizzata dalla compresenza di grandi edifici popolari isolati, immersi in grandi spazi verdi aperti e di edifici di varie tipologie, dalla bassa densità residenziale, dall’assenza di strade annesse ai fabbricati, dall’articolazione tra unità di vicinato e posti auto. Entro il 1961 vennero realizzati numerose stecche con 3.800 alloggi per 12.000 residenti. La suddivisione dell’intera area in due settori di pianificazione, di cui alla GSW venne assegnato solo quello a sud, e i rigidi criteri per l’edilizia sociale determinarono una eccessiva semplificazione formale e urbanistica del nuovo insediamento. La Gemeinnützige Wohnungsbau-Aktiengesellschaft Groß-Berlin (GEWOBAG), che in quegli anni stava realizzando la limitrofa Paul-Hertz-Siedlung, nel 1959 realizzò i due lotti orientali tra Heilmannring e l’autostrada per 1.328 alloggi. Si tratta di lotti con edifici in linea ad angolo, tutti a quattro piani disposti lungo tre strade interne. Nella parte sud di questo settore dell’insediamento sono presenti due torri edilizie a otto piani ricoperte esternamente da pannelli o da intonaco grigio chiaro e color sabbia. Sul lato occidentale della Heilmannring sono presenti tre raggruppamenti aperti di corti costituite da edifici in linea a quattro piani disposti ad angolo tra loro e con un lato occupato da un edificio su otto piani. I lotti progettati direttamente da Scharoun, su incarico della GSW, sono disposti tra la Siemensdamm a sud e l’asse Goeblestraße-Toeplerstraße-Goebelplatz a nord. Per la realizzazione del lotto I, sulla Goebelplatz, l'architetto si avvalse della collaborazione di Biermann e dell’Ufficio progettazione della GSW; per i lotti IV, VI e VII dell’Ufficio progettazione della GSW. La GSW ha realizzato 1.800 appartamenti (Bartning/Scharoun; Weber); Meuring ha realizzato i lotti a sud-ovest di Heilmannring. L’insediamento è completato con alcuni negozi, un centro commerciale con ufficio postale, un asilo nido, un centro giovanile, una scuola elementare, una sede della biblioteca comunale, la Sühne-Christi-Kirche (1962-64).

WOHNGEHÖFTE
Nei suoi lotti Scharoun ha prodotto un contributo esemplare sul tema della "Strukturmischung" (insediamento residenziale a funzione mista) con l’obiettivo di creare nuove forme di vicinato. Per raggiungere questo fine ha concepito un’unità base formata da circa 1300 abitanti e con la presenza di specifiche attrezzature sociali e culturali, formante la nuova "Wohnzelle" (cellula residenziale) della struttura urbana, che lo stesso architetto ha definito "Wohngehöft". Essa è formata da due lunghi edifici residenziali simili tra loro, dalla forma dai profili spezzati, posti uno di fronte all’altro con al centro il "Wohnhof", il cortile della comunità, area concepita come luogo in grado di creare nei nuovi residenti un maggior senso di appartenenza. Queste corti, inoltre, non sono chiuse, ma si aprono ad imbuto verso nord e verso sud integrandosi col verde di quartiere. Dall'analisi della struttura sociale delle aree urbane, è stato determinato che ogni edificio sia abitato da 650 abitanti, contenenti ben 35 diverse tipologie abitative disposte in determinate relazioni reciproche. Gli alloggi vanno da 1 a oltre 4 vani e sono tutti dotati di bagno e riscaldamento centralizzato. Per vivacizzare queste unità, nei piani terra avrebbero dovuto insediarsi piccole attività gestite dagli stessi inquilini, in applicazione dell’ideale del "vivere e lavorare sotto lo stesso tetto". L’utilizzo di alcune strutture si è però dimostrato fallimentare. Siccome la GSW non ebbe il permesso di realizzare spazi commerciali e attività culturali, nelle Wohngehöfte alla fine è rimasta attiva la sola funzione residenziale. Gli edifici effettivamente realizzati sono da tre a otto piani, prevalentemente in cemento armato, con tetti piani, intonaco esterno colorato o solo calcestruzzo a vista colorato. Su alcuni tetti sono stati realizzati anche appartamenti mansardati a due piani; in quello in Heilmannring 66 visse e lavorò Scharoun dal 1960 fino alla morte. Le facciate sono in gran parte dotate di ballatoi e balconi rivolti direttamente verso le corti residenziali. Alcuni di questi edifici hanno vani scala caratterizzati da finestre rotonde, simili a quelle più volte realizzate dall’architetto. Le teste degli edifici, i lunghi ballatoi sulle facciate, i volumi a torre delle scale e degli ascensori, e le altezze all’interno dello stesso edificio in linea (variabili da tre a otto piani) conferiscono ad ogni edificio un aspetto molto articolato, superando in tal modo la monotonia dei blocchi edilizi in linea, tipici di molte Siedlungen degli anni Venti/Trenta. Tramite queste differenziate tipologie edilizie, molto articolate e raggruppate tra loro in modo non rigido, inserite in aree verdi dalle forme variegate, accessibili da strade residenziali, è stato creato, a detta dello stesso Scharoun, un "Wohnlandschaft", cioè un paesaggio residenziale, per quei tempi molto avanzato. Il valore urbanistico e sociale di queste proposte abitative, corredate da studi sociali e statistici, la compresenza tra residenza e lavoro, il tema del vicinato e della sua socializzazione, verranno riscoperti solo con l’IBA-Berlin del 1984-1987. (testo e immagini di Pierluigi ARSUFFI, tutti i diritti riservati)