Hans KOLLHOFF, Wohnen am Berlin Museum, Berlin-Kreuzberg, 1984-1986




WOHNPARK AM BERLIN MUSEUM, Block 33, 1984-1986
Negli anni precedenti ai programmi IBA, l’isolato identificato come Block 33 era in gran parte abbandonato e con una vegetazione selvatica sulle aree libere. Erano presenti due vecchie costruzioni (i resti del monumentale edificio d’età guglielmina dell’ex Victoria-Versicherung e l’edificio barocco del Berlin Museum) isolate dal resto del quartiere, che si affacciavano su una strada urbana sproporzionatamente larga; il confine settentrionale era delimitato dal capannone della Glasergenossenschaft. Nel 1980 l’IBA 84 bandì per quest’area un concorso di idee con l’intenzione di integrare le due costruzioni preesistenti con nuove edificazioni in un organismo residenziale unitario immerso nel verde (Wohnpark). Venne adottata la soluzione proposta da Kollhoff (in collaborazione con Ovaska) i cui obiettivi erano: riqualificazione dell’area con la creazione di un’edilizia sociale che consentisse elevate e variegate forme di coesistenza e di integrazione tra diversi strati sociali; ottimizzazione del microclima attraverso la presenza del verde sui tetti e sulle facciate; rete composta da strade principali, strade interne, percorsi pedonali, piste ciclabili, corti, giardini interni e verde pubblico. Come in altri interventi IBA, anche qui si è optato per una partecipazione pluralistica all'intervento, per cui, sulla base di un piano complessivo, diversi progettisti hanno lavorato al disegno di singole sezioni. Il piano generale è stato suddiviso in tre settori paralleli sviluppati in direzione est-ovest con affaccio su Lindenstraße e Alte Jakobstraße. L’intervento settentrionale ha creato una vasta corte residenziale che si collega al corpo della Victoria-Versicherung; in quello centrale sono state sperimentate nuove tipologie residenziali urbane; quello più a sud, delimitato da Hollmannstraße, si collega col Berlin Museum ed è concepito come corte pubblica a verde. Sono stati programmaticamente evitati i grandi blocchi edilizi tipici dell’architettura funzionalista, ritenuti disumani e freddi, a favore di tipologie diversificate, più piccole e accoglienti, tra cui le ville urbane (Stadtvillen). L'insieme è infatti un vero e proprio campionario dei modelli residenziali berlinesi che vanno dalla tradizione costruttiva del XIX secolo, al Neues Bauen (Razionalismo residenziale) fino alle contemporanee tendenze postmoderne. Dal punto di vista urbanistico l'impianto è organizzato ai lati della nuova strada residenziale interna, la Am Berlin Museum, secondo due schemi opposti: a nord il tipico Blockrandbebauung berlinese con grande corte interna; a sud un'edificazione aperta, composta da 12 ville urbane isolate (palazzine di 4 piani) disposte in sequenza tra loro e da piccoli giardini, con due edifici di chiusura ai due estremi. L’edifico a sei piani con facciata in mattoni rossi e frontone ad arco sulla Lindenstraße accentua l’aspetto monumentale del limitrofo Museum Berlin. Anche su Alte Jakobstraße le facciate sono in laterizio rosso, variegate e interrotte da strisce orizzontali in calcestruzzo. Nel settore tra Holmannstraße e Alte Jacobstraße è stato creato un grande giardino che si allunga, con una leggera risalita nell'ultimo tratto, dietro la corte aperta del Berlin Museum. Per far posto al previsto Jüdisches Museum di Libeskind, nel 1993 fu chiusa la via trasversale della Hollmannstraße. Il giardino, concepito inizialmente come separato ma adiacente al resto del complesso residenziale, non è oggi più accessibile, in quanto inserito nello Jüdisches Museum. Nel suo insieme, questo grande intervento è stato un esempio di riparazione urbana di grosse proporzioni all'interno di un'area degradata. Seguendo le indicazioni dell’IBA, è stata recuperata la struttura urbana storica con isolati edificati sul perimetro immersi in spazi verdi aperti pubblici e semipubblici. È stata data grande importanza ai collegamenti ciclabili e pedonali, tra cui l’asse pedonale Nord-Süd-Grünwegverbindung che continua nel Wohnanlage Ritterstraße-Nord per sfociare nella Oranienstraße. In questo modo i nuovi insediamenti voluti dall’IBA nella Südliche Friedrichstadt orientale sono uniti tra loro da assi visivi prospettici, tipici dei giardini barocchi. Nelle varie unità sono stati usati materiali moderni (cemento, vetro, acciaio, lamiera zincata) con i colori naturali (nero, bianco, grigio, blu) che hanno creato una vasta gamma di soluzioni. Il Wohnpark am Berlin Museum ha rivestito un ruolo importante nell’ambito del dibattito architettonico e urbanistico degli anni Ottanta e Novanta, e ha testimoniato l’affermazione e l’uso sperimentale di soluzioni e dettagli architettonici postmoderni. Dopo il progetto-pilota del Wohnanlage Ritterstraße-Nord, di cui ne divenne l’estensione verso sud, esso è stato, con i suoi 300 alloggi, il più grande intervento IBA nella Südliche Friedrichstadt.

WOHNEN AM BERLIN MUSEUM, 1984-1986
Questo intervento, eseguito da Kollhoff in collaborazione con Ovaska, ha completato il lato interno maggiore dell’isolato che si trova sul retro dell’edificio della Victoria-Versicherung. Si compone di un lungo edificio in linea lungo la nuova strada residenziale Am Berlin Museum, che collega la Lindenstraße con la Alte Jakobstraße, e di un piccolo edificio a torre al centro del lato parallelo. Il linguaggio utilizzato nella facciata sulla via, evidenzia un’architettura urbana che riprende elementi della tradizione edilizia berlinese. L'edificio maggiore è composto dalla sequenza di sei elementi simili, ma tutti diversi tra loro in quanto contenenti soluzioni tipologiche diversificate. La facciata si caratterizza per un rigoroso gioco combinatorio di questi pochi elementi, che la ritmano tramite l’alternarsi di giardini d’inverno, balconi, logge vetrate, ballatoi, griglie metalliche. La parete bianca continua, tipica del Razionalismo tedesco, è volutamente messa in contrasto con i volumi sporgenti che invece sono in mattone rosso. La facciata non comunica un senso di chiusura, ma sembra invece diffondere di un senso di fusione tra sfera privata e sfera comunitaria. L’affacciarsi dell’edificio sulla strada, anziché aprirsi verso il giardino retrostante come alcuni importanti esempi residenziali degli anni Venti, rapporta questo intervento all’edilizia berlinese fine Ottocento, quando si valorizzava di più la strada pubblica rispetto alla corte interna. Sulla Lindenstraße il nuovo edificio accentua bruscamente il passaggio il confinante corpo edilizio della Viktoria-Versicherung; qui il prospetto non si fonde con lo stile classico adiacente, mantenendo le stesse caratteristiche della facciata principale; viene però rispettata l'altezza di gronda. Un passaggio-porta centrale permette di entrare nella grande corte interna in cui si sono stati mantenuti i boschetti di robinie, una vegetazione spontanea che si era diffusa in questa zona dopo la guerra. Sono presenti un parco giochi pubblico e aree semipubbliche concepiti per specifici gruppi di età. Verso la corte, volumi supplementari di colore grigio addossati al volume bianco di fondo, contengono i vani scala. Anche su Alte Jakobstraße l’edificio si chiude con una struttura in mattoni rossi. Nella cornice superiore vi è la presenza di un lungo pergolato metallico. Il tetto-giardino, a disposizione di tutti gli inquilini, è una citazione dell'Unité d'Habitation di Le Corbusier. L’interno è tipologicamente variato. Gli alloggi vanno da 1,5 a 5,5 vani e da 48 a 149 mq (per un totale di 102 alloggi) più altri 6 su due livelli da 5,5 vani per 122 mq; sono presenti anche 14 unità per anziani e 15 per disabili. In alcuni alloggi sono stati ripresi elementi progettuali di Mies van der Rohe, come le trasparenze tra le stanze, la doppia circolazione attorno ai servizi, l’organizzazione spaziale. La torre posta sul lato opposto del cortile, in asse con la struttura a ponte dell'edificio maggiore, corrisponde alla testata del previsto edificio trasversale che avrebbe determinato la forma a T del blocco edilizio. Ai suoi lati è presente una doppia apertura pubblica alla corte interna. La torre contiene 10 alloggi da 1,5 a 2,5 vani da 41 a 74 mq; quelli all’ultimo piano sono su due livelli e con terrazza sul tetto. I negozi si trovano su Lindenstraße (per 165 mq) e su Alte Jakobstraße (per 36 mq). I materiali usati sono mattoni, intonaco, finestre in legno, blocchi di vetro, cemento e acciaio. Oltre ai colori propri dei materiali, sono stati utilizzati il nero, il bianco, il grigio e il blu. Sotto la Am Berlin Museum sono stati ricavati 108 posti macchina. (testo e immagini di Pierluigi ARSUFFI, tutti i diritti riservati)