Vittorio GREGOTTI, Stadthäuser + Torhäuser an der Lützowstraße, Berlin-Tiergarten, 1982-1986






STADTHAUSQUARTIER AN DER LÜTZOWSTRAßE, Block 647, 1982-1987
È il complesso urbanistico che riguarda il Block 647, una vasta area trapezoidale delimitata dalla Lützowufer a nord, dalla Lützowstraße a sud fino alla Lützowplatz a ovest e dalla Genthiner-Straße a est, con al centro gli impianti del Pumpwerk, la Stazione di pompaggio del 1881-1884. Negli anni Settanta l’isolato era caratterizzato da una struttura edilizia disomogenea a carattere residenziale, commerciale e produttiva. Nel 1979 il Ministero dell’edilizia federale. insieme al Senato di Berlino Ovest. bandì un concorso sui terreni di proprietà pubblica con l’obiettivo di sperimentare nuove tipologie residenziali. Sotto la guida dell’IBA vennero poi elaborati e definiti progetti urbanistici. Nel 1980 venne indetto un nuovo concorso incentrato sul tema delle nuove forme del vivere in case di proprietà per il ceto medio nel centro città. La vittoria fu assegnata nel 1981 a Gregotti. Non potendo più ricostruire l'antico tracciato dell'isolato, distrutto dai bombardamenti e compromesso da nuovi fabbricati incoerenti con l'edificazione a blocco preesistente, il progetto si basava su una serie articolata di interventi posti in relazione col contesto, in modo da ricostruire un'immagine urbana complessiva dell'isolato. Per la parte residenziale venne proposto un piano urbanistico composto da cinque file di ville a schiera e da due blocchi continui di testa con passaggi a ponte. La funzione residenziale sarebbe stata valorizzata dalla creazione di una piazza affacciata sul Landwehrkanal, delimitata a sud dal fronte settentrionale del complesso residenziale e a est da un corpo di fabbrica disposto ortogonalmente; l’asse visivo della piazza avrebbe inquadrato la ciminiera del Pumpwerk. La piazza era completata da uno specchio d'acqua rialzato rifluente nel canale attraverso una piccola cascata. Nell’isolato erano inoltre previsti una scuola materna, un complesso residenziale sulla Lützowstraße contenente abitazioni per anziani, alcune abitazioni a risparmio energetico sulla Lützowufer, il riutilizzo del Pumpwerk (chiuso definitivamente nel 1982) a fini culturali. Nella punta triangolare che si affaccia sulla Lützowplatz erano previste strutture di servizio per la gioventù. Gli spazi liberi dell’isolato erano uniti e articolati tra loro in modi diversificati e concepiti come un grande giardino. L'entrata principale avveniva dalla Lützowstraße attraverso un accesso pubblico in galleria vetrata che portava al cortile interno alberato. Altri ingressi minori, previsti tra gli spazi degli edifici preesistenti, conducevano verso gli spazi e le strutture interni. Nel 1984 vennero però eliminate alcune parti del piano; successivamente si verificarono molti contrasti tra committenza e architetti, determinando spesso il ritiro da parte dei progettisti e la mancata realizzazione di molte parti previste, tra cui il ponte pedonale sul Landwehrkanal che doveva congiungersi col Tiergarten e le costruzioni sul lato settentrionale del lotto. Mentre l'IBA e Gregotti erano favorevoli alla chiusura settentrionale delle ville a schiera mediante un blocco edilizio continuo, la committenza, la Wohnungsbau Gmbh, si mostrò contraria, finanziando invece la Wohnhaus am Lützowufer di Schneider-Wessling e Dinekli (ultimata nel 1989), una torre che oggi si innalza solitaria sulla Lützowufer. Alla fine del 1984 l’IBA entrò in conflitto anche con i proprietari del lotto triangolare con vertice su Lützowplatz, i quali preferirono la realizzazione del compatto blocco edilizio del Grand Hotel Esplanade (di Sawade, ultimato nel 1986) completamente al di fuori dei programmi IBA. Nel 1986 venne annullata anche la costruzione del Centro anziani su Lützowstraße (al suo posto venne creato un parco giochi e disegnata una scuola materna progettata per l’IBA 87, ma realizzata nel 1990-92). Anche sulla Lützowufer fu preferita un’edilizia con case a torre isolate invece di quella continua. Lo Stadthausquartier an der Lützowstraße fu ultimato nel 1987. Il Centro ricreativo e giovanile verrà realizzato successivamente, ma in modi diversi da quanto concepito in precedenza.

STADTHÄUSER + TORHÄUSER AN DER LÜTZOWSTRAßE, 1982-1986
Per la parte residenziale, l'obiettivo principale del progetto era la riproposizione del tipico principio insediativo urbano basato sul rapporto edificio continuo-strada corridoio. Gregotti aveva previsto di impostare la planimetria su un reticolo ortogonale, unendo tra loro i vari corpi edilizi in modo da ottenere una composizione più compatta. Era composta da cinque edifici paralleli in linea formanti corti interne, uniti sulle teste da due edifici perpendicolari che si affacciavano uno sulla piazza dell’isolato, l’altro lungo la Lützowstraße. Le Stadthäuser, novità tipologica presentata dall’IBA, sono case allineate in serie lungo la strada, ma che mantengono gli elementi della villa isolata, come l’accesso rialzato, la veranda e gli elementi aggettanti. Combinando i caratteri della villa di città (Stadtvilla) con quelli della casa di campagna (Landhaus), la Stadthaus propone l’ideale di casa concepita come una villetta urbana con terrazza. Nel 1981 le case in linea vennero però ridotte a quattro e la costruzione affidata a cinque studi di architetti. Le case in linea realizzate sono omogenee in altezza, larghezza (6,5 mt) e profondità (12,5 mt), ma differenziate nei prospetti, nei colori e nel taglio degli alloggi. Sono presenti 36 case a schiera per un totale di 78 alloggi. I corpi esterni sono distanti tra loro 15 mt e si affacciano sulle vie pedonali pubbliche che attraversano il complesso; quelle centrali distano 26 mt e contengono i giardini privati separati da sentieri pedonali. Ogni unità, disposta su 4 livelli, è composta da un alloggio più piccolo interrato e da uno più grande nei livelli superiori. Le facciate, movimentate da terrazze, giardini e garage interrati, sono ricoperte da intonaco colorato, dal giallo sabbia all’azzurro al rosa. La nuova tipologia urbana della Stadthaus avrà ampio seguito nell'edilizia privata degli anni Novanta. L’edificio di testa sulla Lützowstraße determina un fronte continuo lungo 108 mt; il corpo di fabbrica ha una profondità massima di 30 mt e minima di 9,50 mt; le altezze sono di 11, 14 e 17 mt e variano dai 3 ai 5 piani. Questo corpo edilizio, oltre a ricostituire i rapporti tipicamente urbani tra strada ed isolato, svolge la funzione di chiudere geometricamente il complesso, ma contemporaneamente di aprirlo all’esterno tramite due grandi portali alti due piani. Visto dalla strada, questo edificio a porta (Torhaus) si configura come una barriera che protegge il calmo e intimo settore interno dalla strada. Visto dall’interno si trasforma, invece, in un ponte in ferro "appoggiato" sulla struttura muraria delle case a schiera. La sua nitida volumetria è accentuata dall’uso del reticolato geometrico, tipico del linguaggio neorazionalista di Gregotti. La parte alta si caratterizza per la copertura piana e per i due blocchi terminali a torre, la cui funzione visiva è quella di potenziare l’immagine sul fronte stradale. Il prospetto è caratterizzato dal contrasto tra le strutture murarie rivestite in klinker a due toni di colore (giallo e rosso) e le strutture metalliche reticolari verniciate in color antracite. Il telaio metallico è ripreso anche nelle finestre quadrate e nelle logge convesse sporgenti verso la strada. Gli enormi portali metallici sono configurati da una griglia basata sul quadrato che contrasta con le superfici in laterizio (in facciata) o intonacate e colorate (all’interno). Paragonato a molte altre opere dell'IBA, le Torhäuser di Gregotti acquistano gran parte della loro singolarità per i materiali impiegati, materiali coi quali l’architetto intende richiamarsi all’edilizia storica e industriale berlinese, evocando metaforicamente le vicende architettoniche legate alla grande città operaia del primo Novecento. Le Torhäuser contengono 64 alloggi a carattere sociale e 4 unità commerciali al pianterreno con depositi e magazzini. Gli appartamenti, dal taglio semplice e tradizionale, seguono le normative dell’edilizia popolare berlinese. (testo e immagini di Pierluigi ARSUFFI, tutti i diritti riservati)