Helmut JAHN, Sony Center, Berlin-Tiergarten, 1996-2000





Si tratta di un complesso architettonico realizzato da Jahn, dello studio Murphy/Jahn, su commissione della multinazionale giapponese Sony. Occupa un grande lotto triangolare di 26.500 mq delimitato da Bellevuestraße, Ben-Gurion-Straße e Potsdamer Straße, il cui vertice si affaccia su Potsdamer Platz. Dopo la II Guerra mondiale, su quest’area rimase per decenni solamente un frammento dell’ex Grand Hotel Esplanade; questo complesso rappresenta oggi uno dei principali simboli della modernizzazione di Berlino e l’apoteosi dell’architettura hi-tech. È un'opera ingegneristica d'avanguardia tra le più famose al mondo, in quanto, dal punto di vista tecnico, sono state sperimentate soluzioni architettoniche con modelli e materiali mai adottati in precedenza. Contrariamente a quanto avvenuto nella vicina area Daimler Chrysler, progettata da più architetti e in modo differenziato, il Sony Center è un complesso architettonicamente omogeneo in vetro ed acciaio, composto da sette costruzioni disposte lungo il perimetro del lotto, la cui altezza unitaria è di 39 mt. Studiando l’evoluzione della società post-industriale americana, Jahn ha progettato un complesso in cui i protagonisti sono la folla, il cinema, lo spettacolo, lo shopping di massa, l’intrattenimento, il movimento. Nei vari padiglioni sono infatti integrate più funzioni, dalle sale cinematografiche agli uffici direzionali, dal museo alle sale espositive, dalla residenza alla ristorazione. I vari padiglioni sono disposti intorno al grande forum ovale (Sony Plaza) che attrae il pubblico per la sua architettura spettacolare, per la moltitudine di locali all’aperto e per la sua offerta di eventi culturali. Con i suoi giochi di luce, i riflessi e le trasparenze che definiscono l’involucro, l'enorme complesso crea un forte impatto visivo e sembra avvolgere il visitatore che ha l'impressione di trovarsi proiettato in uno spettacolare mondo virtuale. L’essenza dell’intero complesso sono la luce, sia naturale che artificiale, e la trasparenza; per questo motivo le facciate e le coperture sono concepite come "pellicole" che regolano la permeabilità della luce, come strati che moltiplicano i riflessi, creando un’ampia gamma di effetti sia durante il giorno, sia, in particolare, durante la notte. Le facciate svolgono principalmente la funzione di chiudere spazi interni molto sofisticati, ma senza impedire la vista degli interni. Esse, però, non svolgono solo la funzione di involucro, ma hanno anche un innegabile valore estetico. La realizzazione di questo nuovo concetto architettonico ha visto la partecipazione anche di ingegneri, designer e paesaggisti. I riferimenti tecnici e iconografici sono visibili nelle avveniristiche concezioni futuriste e costruttiviste del primo Novecento, ma anche nelle utopistiche proposte espressioniste dell’architettura in vetro dei primi anni Venti.

SONY PLAZA
Jahn ha affrontato anche il tema tipicamente urbano della piazza. La Sony Plaza è una vera e propria piazza pubblica dalla forma ovale, con gli assi di circa 100x80 mt, per una superficie di 4.000 mq. Stando al centro, un moto si propaga circolarmente in ogni direzione e verso l’alto dilatando lo spazio interno fino a renderlo inafferrabile, in quanto la vista del visitatore non trova uno spigolo verticale di appoggio. Ciò trasforma la piazza in un coinvolgente palcoscenico teatrale con sale cinematografiche, negozi di elettronica, caffè, ristoranti, appartamenti di lusso e un enorme schermo 3D alto 25 mt, come quinte totalmente smaterializzate. Si viene quindi a creare uno spazio urbano "barocco" in cui il paesaggista Walker ha disegnato al centro un grande giardino semicircolare che a sua volta avvolge una grande vasca centrale di acciaio mossa per tutta la giornata da continui giochi d'acqua. Dalla piazza è possibile vedere come sono strutturate internamente le costruzioni, la loro struttura portante e i materiali con cui sono state costruite. Sebbene sia circondata da edifici e chiusa da una copertura, la visione dell’esterno non è annullata; questa compresenza di spazi interni e spazi esterni contribuisce a rendere unico questo luogo. Le migliaia di persone che ogni giorno entrano nella piazza, restano impressionati da queste strutture trasparenti, sperimentano nuovi modi di stare nei locali, scendono nelle sale sotterranee dei cinema, e, durante questi spostamenti, scoprono prospettive e scorci dinamici, trasparenze e fasci di luce colorata. Molto discusso, nel dibattito architettonico, è stato il risultato dal punto di vista architettonico e il carattere puramente commerciale di questo forum, la cui cui struttura è caratterizzata dalle sue gerarchie compositive classiche relative a spazi stradali, scalinate, piazza e residenza. La Sony Plaza è chiusa superiormente da una cupola in fibra di vetro ed acciaio che sembra sospesa nel vuoto. Si tratta di un'ulteriore spettacolare opera ingegneristica, per la cui costruzione è stata elaborata una tensostruttura fissata con dei tiranti a un enorme anello di acciaio che, tramite cavi disposti a raggiera, si appoggia sugli edifici circostanti. Tra un cavo e l’altro è stata fissata un’enorme tenda a ventaglio in tessuto, tanto che queste vele in acciaio e vetro sembrano galleggiare sullo spazio aperto, a 70 mt di altezza. Nel vertice, la copertura rimane aperta in modo da garantire l'areazione naturale alla corte. La sua forma, che sembra alludere a quella del monte Fuji, il monte sacro dei Giapponesi, è simile ad un immenso tendone trasparente inclinato sul proprio asse di simmetria. Essa ripara dal sole e dalla pioggia, cambia colore sia per il variare delle ore e del clima sia per il sistema di illuminazione elettrica. Di sera viene illuminata e percorsa in alternanza dall'interno con riflessi policromi blu e rosa. Fin dalla sua inaugurazione, avvenuta nel 2000, questa tettoia di vetro, ben visibile anche da lontano nel panorama notturno berlinese, è diventata uno dei simboli della nuova Berlino.

FILMHAUS
È il padiglione situato direttamente sulla Potsdamer Straße, con l’interno concavo che si affaccia sulla Sony Plaza. Al suo interno sono ospitati la Deutsche Film- und Fernsehakademie Berlin, il Filmmuseum e la Deutsche Mediathek (in cui è raccolto ampio materiale informativo e d’archivio). Per il pubblico sono presenti sale per esposizioni, una biblioteca, una sala cinematografica. Sulla piazza si apre un enorme e luminoso atrio che offre ampio spazio e libertà di movimento al pubblico; dalla terrazza interna, posta appena al di sotto della copertura trasparente della cupola, si può osservare dall’alto la vita brulicante che si svolge nella corte. Dal 2000 ospita parte della Berlinale, il Festival del cinema di Berlino.

MULTIPLEX-KINOS
È l’unica costruzione del Sony Center che non si affaccia sull’esterno. È un grande padiglione ricurvo contenente numerose sale multimediali disposte su più livelli: il Sony Style Store, il Cinema IMAX e il CineStar Original. Nel Sony Style Store, disposto su due livelli, vengono presentati ai visitatori i prodotti tecnologici della Sony, in particolare quelli d’avanguardia nel campo della comunicazione. Il complesso cinematografico del CineStar Original si estende al di sotto della Sony Plaza. L'ingresso a questo "mondo sotterraneo" dell’intrattenimento cinematografico si trova in un avancorpo che si sviluppa verso la piazza. Dopo la visione del film, il pubblico riemerge dalle profondità oscure e si trova subito nel mezzo della vivace piazza; in questo modo, mondo reale e virtuale sono molto vicini tra loro, e in questo caso addirittura uno sopra l’altro.

ESPLANADE RESIDENZ
La Esplanade Residenz è il padiglione realizzato lungo Bellevuestraße, sopra l’area in precedenza occupata dallo storico Grand Hotel Esplanade, costruito in stile Belle Époque nel 1907/08. Diventato ben presto uno dei più famosi hotel di lusso di Berlino, venne quasi completamente distrutto durante i bombardamenti della II Guerra mondiale. Del palazzo rimasero solo alcune sale decorate in stile rococò di media qualità, tra cui la Kaisersaal, la hall d’ingresso, la Sala d’argento e la Corte delle palme. Per anni questo frammento rimase al suo posto come rudere "archeologico" di un passato glorioso, in mezzo della zona sbarrata di Potsdamer Platz. Per l'attuazione del progetto del Sony Center si è dovuto spostare di 75 mt la Kaisersaal, in quanto monumento posto sotto tutelata artistica. Ciò avvenne nel 1996, con uno spettacolare impianto idraulico e con sofisticate tecnologie dai costi elevatissimi, che hanno permesso lo spostamento della sala del peso di 1.300 t. È ora visibile come se fosse un prezioso pezzo da esposizione, racchiusa in una sorta di enorme vetrina di cristallo. Sopra queste sale-museo, sorge una struttura a ponte in cui sono presenti appartamenti di lusso e attici, anch’essi caratterizzati da trasparenza e luce.

SANOFI AVENTIS e SONY EUROPA-ZENTRALE
L’imponente edificio ad angolo con facciata in acciaio e vetro del Sanofi Aventis, forma, con il Mercedes-Benz-Zentrale di Moneo, appartenente al quartiere Daimler Chrysler e che si trova sul lato opposto della via, una sorta di porta d’ingresso alla Potsdamer Straße. Il Sony Europa-Zentrale è la sede centrale europea del gruppo industriale della Sony. Occupa il padiglione ad angolo su Ben-Gurion-Straße e Bellevuestraße. Si affaccia sulla Kemperplatz, proprio di fronte alla Berliner Philarmonie di Scharoun. I due edifici, entrambi formati da due corpi angolari, definiscono gli spigoli del quartiere Sony, il cui terzo spigolo è occupato dalla DB Bahn-Tower. Il lato su Bellevuestraße del Sony Europa-Zentrale è arrotondato e richiama lo stesso profilo del lato esterno della DB Bahn-Tower. I corpi di fabbrica disposti lungo Ben-Gurion-Straße, formano un fronte strada unitario; la disposizione "introversa" di questa soluzione, sembra alludere alla volontà del complesso Sony di voltare le spalle al Kulturforum e al Tiergarten. Con questa disposizione, la composizione complessiva del Sony Center sembra vagamente rifarsi, ma in chiave modernista, alla tradizione del Blockrandbebauung (isolato perimetralmente edificato) berlinese. Notevole è la presenza del verde, che, visto in trasparenza, accentua ulteriormente l'effetto dell’architettura in vetro. Decine di alberi di betulla fiancheggiano l'edificio lungo Bellevuestraße. (testo e immagini di Pierluigi ARSUFFI, tutti i diritti riservati)