Joseph Paul KLEIHUES, Hamburger Bahnhof - Museum für Gegenwart, Berlin-Moabit, 1993-1996






La Hamburger Bahnhof è una ex stazione ferroviaria realizzata negli anni 1845-47 come capolinea della linea Berlin-Hamburg. Affacciata sulla Invalidenstraße, si presentava all'epoca con la sua imponente facciata in stile tardo neoclassico, che ricorda una porta urbana inquadrata da due torri. Nel 1884 fu dismessa e nel 1906 convertita in Museo dei trasporti ferroviari e dell’edilizia. Lo spazio centrale, precedentemente usato per la fermata dei treni, fu sostituito da una struttura a telaio in ferro coperta da una volta vetrata, tuttora esistente. Nel 1912-15, con l'aggiunta di due ali anteriori, si venne a formare una specie di "cour d'honneur" di fronte all'ingresso. Nel 1939 la struttura museale venne chiusa dal governo nazionalsocialista. Durante la II Guerra mondiale l'edificio fu gravemente danneggiato e quindi lasciato per anni in uno stato di abbandono, a pochi metri dal Muro, nella "terra di nessuno" tra Berlino Est e Berlino Ovest. Solo nel 1987 si decise di trasformare l’ex stazione ferroviaria in una nuova struttura museale dedicata all'arte contemporanea, in quanto gli spazi offerti dalla Neue Nationalgalerie non erano più sufficienti a contenere le recenti collezioni. Nel 1989 fu bandito un concorso per i lavori di sistemazione e di ampliamento dell'edificio, vinto da Kleihues. Nel progetto, l’architetto ha messo in pratica le sue concezioni relative al "dialogo fra tradizione e modernità". La tradizione è stata salvaguardata nelle gallerie, nelle sale vetrate, mentre la modernità è visibile nell’utilizzo di nuovi sistemi costruttivi e di materiali hi-tech. Nella sistemazione interna è stato salvaguardato il disegno architettonico originario, in quanto tipico esempio dell’architettura in ferro delle stazioni ottocentesche. Kleihues è riuscito a mantenere nell'organizzazione degli spazi espositivi, la memoria dell'antica funzione di stazione urbana d’epoca industriale, soprattutto recuperando e valorizzando gli archi centinati in ferro della Haupthalle. L’esterno, di un bianco luminoso, è simile ad un palazzo neoclassico, strutturato da superfici essenziali, archi a tutto sesto, colonne, logge, torri. Un’ampia scalinata conduce alla hall d’ingresso, concepita come spazio centrale di orientamento dal quale iniziano i percorsi interni riservati ai visitatori. Gli spazi espositivi sono organizzati in modo da creare una sequenza aperta e fluida di spazi. La sala centrale (utilizzata per installazioni di grandi dimensioni) è sostenuta da uno scheletro a vista di travi d’acciaio, mentre le pareti sono completamente ricoperte da intonaco bianco; la notevole altezza e la grande luminosità la rendono simile ad una cattedrale gotica a tre navate. L'ampliamento è consistito nell'aggiunta di due lunghe ali che incorniciano la navata d'arrivo dei binari, di cui finora è stata realizzata solo la Ostgalerie lungo il Berlin-Spandauer-Schifffahrts-Kanal. L'ala realizzata si caratterizza per semplicità spaziale, chiarezza, essenzialità geometrica; lunga 80 mt, supera la lunghezza della navata esistente in modo da consentire di creare il cortile delle sculture, su cui si apre la vetrata posteriore della navata centrale. L’interno è simile ad un corridoio chiuso superiormente da una lunga volta a botte, tagliata per tutta la sua lunghezza da un lucernario. Questa galleria senza finestre, con pareti bianche e senza spigoli, appare esternamente come una parete strutturata da una lunga sequenza di colonne in acciaio che poggiano su uno zoccolo in pietra, il cui tamponamento è trattato come una pelle in alluminio, prodotto con materiali riciclati. In facciata è presente un’installazione di Flavin composta da tubi al neon fluorescenti che anticipa le caratteristiche sperimentali delle opere presenti all’interno. Su una superficie espositiva di 13.000 mq sono presenti lavori di artisti tedeschi (tra cui Beuys e Kiefer), americani (New Dada, Pop Art, Minimal Art) ed europei (Transavanguardia, Nouveau Réalisme, Arte Povera). Un ruolo molto importante viene svolto dalle installazioni multimediali e dalla Video-Art degli anni Settanta/Ottanta. Il museo, denominato Museum für Gegenwart, è ora parte integrante del complesso degli Staatliche Museen zu Berlin, ed è uno dei più importanti spazi espositivi tedeschi dedicati all’arte contemporanea. (testo e immagini di Pierluigi ARSUFFI, tutti i diritti riservati)