Joseph Paul KLEIHUES, Hofgarten am Gendarmenmarkt / Quartier 208, Berlin-Mitte, 1993-1996




Il complesso dell’Hofgarten è stato un tipico esempio di intervento a scala urbana realizzato seguendo le norme per la salvaguardia delle costruzioni edilizie storiche volute dal Senato di Berlino, in riferimento al concetto di "ricostruzione critica". A Kleihues si devono il piano generale (elaborato nel 1992), due unità edilizie, il progetto delle infrastrutture e dei collegamenti, la corte-giardino interna. Nella ricostruzione di questo grande isolato storico sono stati recuperati sia l'antica struttura particellare sia l'insediamento a funzioni miste; l’utilizzo è infatti stato così suddiviso: 44% per uffici, 33% per strutture alberghiere, 16% per la residenza, 7% per negozi e ristorazione. Per questo isolato l’architetto si è esplicitamente rifatto alla tradizionale edificazione perimetralmente chiusa (Blockrandbebauung), frammentata in sei sezioni diversificate tra loro, ma raggruppate intorno ad un giardino comune e unite tra loro dal parcheggio sotterraneo comune. L’intervento ha inoltre restaurato ed integrato le preesistenze storiche risalenti all'Ottocento, mentre le nuove unità edilizie, oltre che da Kleihues, sono state assegnate a Kollhoff (che ha edificato il lato lungo Friedrichstraße), Dudler (lungo la Behrenstraße) e Sawade (lungo la Französische Straße). Gli edifici in stile storicistico che fanno parte dell’Hofgarten sono l’Haus Friedrichstraße 81 (del 1827), la Weinhandlung Ewest (del 1855, oggi Juwelier Wempe) e la Weinhandlung Borchardt (del 1900 di Gause, ristrutturata dallo studio di architettura Muller+Reimann). Le nuove unità, ognuna col proprio ingresso, sono differenziate per colorazione e uso dei materiali, ma si fondono tra loro per vicinanza stilistica.

Joseph Paul KLEIHUES, FOUR SEASONS HOTEL BERLIN + BÜROHAUS BEHRENSTRAßE, 1993-1996
Kleihues ha progettato l'hotel di lusso a cinque stelle del gruppo canadese Four Seasons, ch occupa l’intero lato dell’isolato su Charlottenstraße, di fronte al Gendarmenmarkt. L’ingresso è segnalato da una luminosa lastra vetrata, aggettante al di sopra dell’ingresso, che si rifà all’epoca degli "anni ruggenti" di Chicago. La forma dell’edificio e i materiali usati nei prospetti, si rifanno allo stile di Wagner della Vienna fine Impero. La costruzione, che si sviluppa su 9 piani, raggiunge la stessa altezza di gronda degli edifici limitrofi. Come le altre unità dell’intero complesso dell’Hofgarten, gli ultimi due piani sono strutturati a gradoni arretrati. La facciata presenta un basamento rivestito in marmo verde scuro lucidato. Per i piani superiori è stato invece scelto un rivestimento in travertino chiaro; la scelta non è stata fatta solo per la struttura e il colore di questa pietra, ma principalmente per adattarsi al complesso storico del Gendarmenmarkt. Il travertino è stato lavorato in modo da ottenere una struttura a squame. Invece di grandi lastre levigate, sono state accostate piccole lastre rettangolari con i lati in rilievo, in modo tale che, in determinate condizioni di luce, si vengano a creare particolari effetti chiaroscurali che fanno vibrare i prospetti. La facciata è caratterizzata dalle finestre orizzontali e, sui lati minori, dai bovindi leggermente convessi. Il prospetto principale è animato da balconcini francesi con ringhiera metallica; la stessa ringhiera risulta invece continua sull’angolo, mentre sui due piani arretrati dell’attico, si sviluppa lungo tutto il perimetro. Il piano terra, che ospita la hall e il ristorante, si apre verso la strada con grandi vetrate che alleggeriscono il basamento. Negli altri piani, le 195 camere e le 39 suite (dotate di pareti vetrate) sono organizzate lungo un corridoio centrale. Negli interni viene ripreso lo stile di epoche passate; il design d’ispirazione mondana, ricrea un ambiente in stile Biedermeier, molto diverso dal carattere modernista degli hotel contemporanei. Nel 2004 il Four Seasons Hotel Berlin cambiò nome in The Regent Hotel Berlin; la struttura alberghiera venne gestita dal gruppo Rezidor Hotel fino al 2010; dal 2011 l’hotel fa parte del gruppo alberghiero Formosa Hotel. Alcuni mobili sono stati eliminati, mentre il ristorante, la sala conferenze e il numero delle stanze sono stati ampliati. Lungo il lato settentrionale, l’hotel è unito alla Bürohaus Behrenstraße progettata ancora da Kleihues; si tratta di una stretta unità edilizia adibita ad uffici, che a sua volta confina con l’Apartmentwohnhaus Behrenstraße di Dudler. La composizione della facciata è caratterizzata dalle fasce orizzontali dei balconi leggermente ricurvi verso la strada, che si estendono per l’intera larghezza dell’unità edilizia.

Hans KOLLHOFF, BÜROHAUS FRIEDRICHSTRAßE, 1994-1996
L’intervento progettato da Kollhoff è costituito da una casa sull’angolo Französische Straße/Friedrichtraße unita a due unità edilizie su Friedrichstraße. L’intervento avrebbe dovuto riempire due vuoti edilizi ai lati di una costruzione tardo-neoclassica (del 1862/63). Nella ristrutturazione della casa, si dovevano mantenere le forme originali del vecchio edificio; ma, a causa del lavori di costruzione delle unità edilizie vicine, la struttura fu così gravemente danneggiata che si rese necessaria la demolizione; la sua antica presenza è ricordata oggi dalle colonne in ghisa che si trovano nel basamento della facciata della nuova costruzione. In realtà le tre nuove facciate corrispondono a due interventi, uno a U (con doppio affaccio sulla stessa via) e l’altro più piccolo contenuto al suo interno. Le facciate, diversificate tra loro, si distinguono sia per l'armonia delle proporzioni sia pe la cura del dettaglio. I due prospetti della costruzione a U sono rivestiti in lastre di granito venato color grigio-verde, con finestre alte e snelle. Il granito conferisce all’edificio un effetto di solidità, ma, rispetto alle contemporanee costruzioni realizzate lungo la Friedrichstraße, nella composizione della facciata per mezzo di lesene e cornici leggermente aggettanti, Kollhoff ha ottenuto un particolare effetto chiaroscurale. Oltre ai quattro piani per uffici che si affacciano direttamente sulla via, ve ne sono altri due arretrati a formare attici, ancora ad uso uffici; questa disposizione si rifà alla struttura tradizionale delle facciate di Berlino. Il rivestimento opaco in granito scuro contrasta con i telai neri delle finestre e con i parapetti. Nei due piani inferiori, il cui ritmo architettonico e plastico è differenziato nelle tre diverse unità edilizie, sono ospitati negozi; le tre strutture sono però formate in modo unitario determinando in tal modo una sorta di basamento per i piani superiori. L’unità compositiva d’insieme dell’intervento di Kollhoff è riconoscibile solo dalla corte interna.

Max DUDLER, APARTMENTWOHNHAUS BEHRENSTRAßE, 1993-1996
L’intervento assegnato a Dudler è un edificio per appartamenti di lusso realizzato lungo la Behrenstraße, di seguito alla costruzione di carattere storicistico sull'angolo Friederichtraße/Behrenstraße. Si tratta di uno dei pochi nuovi edifici costruiti negli anni Novanta lungo la Friedrichstraße, riservati, a parte il piano terra, esclusivamente alla residenza. Con ciò è stata esaudita la richiesta di inserire in un’apposita unità edilizia, all’interno della ricostruzione dell’Hofgarten, il 20% di funzione residenziale, con l’obiettivo di ricreare in questo luogo l'atmosfera urbana a funzione mista. L’edificio mostra la sua presenza "urbana" tramite la sua forma semplice e compatta, accentuata dalla facciata strutturata ritmicamente con un solo tipo di finestra. Sulla via l’edificio si presenta con un rigoroso linguaggio razional-minimalista. Il prospetto è completamente rivestito con lastre in pietra scura grigio-verde. Il colore scuro del rivestimento e le finestre leggermente arretrate dal piano della facciata, marcano la diversità con l'edificio storico adiacente. Negli otto piani interni sono disposti appartamenti duplex, a cui si accede tramite un corridoio centrale. Ciò ha permesso di ottenere appartamenti spaziosi e luminosi, che hanno un piano con doppio affaccio sia sulla strada che sulla tranquilla e appartata corte interna. Le cucine e i bagni si affacciano tutti sulla corte; verso il cortile, cioè verso sud, gli appartamenti dispongono di una loggia vetrata in modo da sfruttare il calore e la luce del sole. Nei piani superiori l'edificio è parzialmente strutturato con piani sfalsati che conferiscono plasticità alla costruzione.

Jürgen SAWADE, BÜROHAUS UND GESCHÄFTSHAUS FRANZÖSISCHE STRAßE, 1993-1996
A Sawade è stata assegnata la realizzazione di una unità edilizia per uffici e strutture commerciali lungo la Französische Straße. L’architetto, seguace di un'architettura minimalista ed essenziale, ma elegante, ha utilizzato per questo intervento a carattere terziario, il granito nero levigato, che, nel rivestimento, crea l'effetto simile ad una pelle liscia. Il materiale pregiato, unito alle ampie finestre di un solo tipo, conferisce alla facciata una certa monumentalità che contrasta con la confinante Weinhandlung Borchardt, in stile neobarocco e sovraccarica di ornamenti. Le aperture, incorniciate con profili molto sottili in metallo opaco, si trovano tutte sullo stesso piano del rivestimento in pietra, aumentando con ciò l’effetto estetico. Questo trattamento fortemente geometrico del prospetto sulla via, viene ripreso anche il quello sulla corte. Anche negli interni gli spazi sono disposti secondo lo stesso atteggiamento razionale, con i vari vani inseriti entro una struttura modulare ortogonale. Al piano terra ci sono negozi, nei sei piani superiori uffici dall’ampiezza variabile in base alle esigenze. Gli ultimi due punti sono arretrati e strutturati seguendo la tradizionale altezza di gronda della Friedrichstadt, conferendo con ciò plasticità al volume. Al piano terra, ogni due negozi, è inserito un corridoio che conduce dalla via al vano scala e alla silenziosa corte-giardino interna. (testo e immagini di Pierluigi ARSUFFI, tutti i diritti riservati)